mercoledì 29 gennaio 2014

Quali sono i "problemi" per Croce Rossa Italiana?



Leggo questa notizia e rimango senza parole...
(spero che sia stata mal riportata ma non posso escludere che ci sia del vero)

(AGENPARL) - Roma, 29 gen - I lavoratori in servizio al Cem di roma, ossia il Centro di educazioe motoria gestito in via Ramazzini dalla Croce Rossa Italiana, hanno da questa mattina occupato la struttura pur garantendo l’assistenza ai ragazzi ospitati. Coì era successo anche lo scorso mese: 'occupazione in bianco con servizio ai disabili'. Ieri la dirigenza CRI ha comunicato alle organizzazioni sindacali che dal 1 febbraio non ci sarebbe stato più personale CRI, in quanto ormai: " il Cem e’ un problema della Regione, i contratti del personale precario saranno interrotti e ed il personale di ruolo sarà’ collocato in altri servizi CRI". Dalle rappresentanze sindacali la risposta è stata univoca: "Dopo decenni di precariato, sentenze di stabilizzazione non eseguite e rimpalli di responsabilità’, nelle istituzioni ancora una volta i lavoratori si mobilitano in difesa del posto di lavoro e del sevizio".

Il  giornalista non cita il nome e il cognome del dirigente di Croce Rossa Italiana che avrebbe dichiarato che il CEM è un problema di altri e spero che giunga un chiarimento e una smentita sia sulla frase infelice sia sul fatto che viene meno l'apporto di personale di Croce Rossa a supporto dei vulnerabili.

Chi è dirigente, socio,  lavoratore o simpatizzante di Croce Rossa sa bene che il Centro di Educazione Motoria  di Roma, così come tutte le strutture e attività a favore dei vulnerabili, NON è e NON PUO' ESSERE considerato un problema!

Il Centro di Educazione Motoria  di Roma così come gli sportelli e gli ambulatori gratuiti, la distribuzione pacchi viveri sono OBIETTIVI per cui esiste la società nazionale italiana di Croce Rossa e non è ammissibile che siano considerati problemi o che venga levato un aiuto a chi ne ha bisogno solo per problematiche burocratiche o amministrative.

Qualcuno affermerà che in periodo di crisi occorre tagliare e ha ragione, ma non tagliamo su ciò che è missione per Croce Rossa, diamoci da fare per il mantenimento dei servizi proprio per i più deboli.

Non voglio affrontare quanti sia o meno eticamente corretto dare un preavviso di solo 3 giorni... e per etica intendo l'etica di Croce Rossa.

Che ci sia un problema economico è palese, ma non possono pagare gli assistiti per le mancanze di altri... e non possono pagare neppure gli operatori che si trovano "Dopo decenni di precariato" con una interruzione di contratto quando la loro opera è necessaria.

Fatico molto a credere che Croce Rossa non sia in grado di coprire l'emergenza e scelga di non "aiutare" le istituzioni a prendersi cura degli vulnerabili.
Anzi sono certo che chi è membro (non di nome ma di fatto) del movimento di Croce Rossa farà di tutto perchè i vulnerabili siano sempre protetti e che la protezione non venga meno per un problema meramente burocratico.

Questo detto auspico che la notizia sia smentita dai fatti.
Se il problema è di ordine economico allora prima di ridurre facciamo economie su altro... eventualmente facciamo una campagna per mantenere questi centri che (è riconosciuto da tutti) danno dignità ai vulnerabili mentre al pari si affronta senza scontri il problema con le istituzioni.

Cara Dirigenza di Croce Rossa che mi leggi, per cortesia, dimostra presto con fatti palesi che Croce Rossa non abbandona chi ha bisogno e che il giornalista ha solo riportato una frase infelice...Cara Dirigenza domani fai sì che non solo  un comunicato stampa ma anche  un impegno scritto e pubblico  dimostrino a tutti  che non andiamo via quando c'è ancora bisogno di noi.

Cara Dirigenza di Croce Rossa, per cortesia, so che è in tuo potere e ti chiedo: dimostra alla comunità tutta che Croce Rossa Italiana è Croce Rossa e non che ha solo il nome....

Grazie.

PS: ovviamente chi volesse integrare o replicare può contarmi tranquillamente o scrivere nei commenti


PPS: l'argomento è di rilevanza nazionale e si sovrappongono  articoli di varie testate sull'argomento, li riporto in estratto:

(AGENPAREL) - "L’ennesima comunicazione, da parte della dirigenza della CRI, con cui si ribadisce l’interruzione al 31 gennaio dei contratti dei lavoratori precari in servizio al CEM (Centro di educazione motoria per disabili gravissimi di Roma) ha suscitato una nuova mobilitazione da parte dei lavoratori, a difesa del loro posto di lavoro.
(...)Si stanno calpestando diritti acquisiti dei lavoratori e – come nel caso in questione –l'assistenza a pazienti affetti da gravissime patologie. Siamo già intervenuti presso i Ministeri competenti affinché intervengano a scongiurare i licenziamenti e si disinneschi un clima di crescente tensione fra i lavoratori e le famiglie delle persone assistite. .
Dichiarazione congiunta dei Deputati Ileana Piazzoni (SEL) e Marco Miccoli (PD).

(On line news)
(...)
in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Salute in merito all’ennesima occupazione dei locali del Cem avvenuta questa mattina ad opera dei lavoratori. “(...) A rischio non ci sono solo i posti di decine di lavoratori fino ad oggi in forza alla Croce Rossa Italiana, ma anche la continuità terapeutica dell’ambulatorio di neuro-psichiatria infantile e quindi l’interruzione di un servizio pubblico con danni terapeutici inestimabili per i piccoli pazienti fino ad oggi assistiti. E’ questa, ad oggi, la triste realtà scaturita da un accordo tra Regione Lazio, di concerto con la Asl Roma D, e CRI, che il Tavolo Permanente ha dichiarato non validabile e da annullare. "

martedì 21 gennaio 2014

Libertà di espressione, conformismo, ghettizzazione nel mondo 2.0

In questi giorni ho avuto un'interessante confronto con alcune persone che sostengono che per il bene di un'organizzazione di volontariato è importante non dare visibilità su  alle notizie che potrebbero essere emotivamente negative per lo "spettatore occasionale" il quale potrebbe perdere fiducia  l'organizzazione stessa.

La controproposta proposta dal sottoscritto e da altri per acquisire la fiducia è all'opposto adottare una politica di trasparenza completa, senza  nessuna cernita delle notizie, senza nessun invito a evitare di diffondere fatti di cronaca bensì con la disponibilità di  parlarne e confrontarsi con tutti in modo da non avere nemici ma interlocutori.

Nel confronto, ho trovato interessante l'uso (anche se sicuramente  acerbo e probabilmente inconsapevole) delle metodologie di dialettica descritte da Arthur Schopenhauer.

Omonimia, Provocazione, Occultamento, Mutatio controversiae, Argumentum ad auditores, Dichiarazione di incompetenza, Denigrazione, Argumentum ad personam e molti altri artifici che, pur maldestramente, appaiono essere propri della cultura di molti responsabili delle organizzazioni di Volontariato.

Il più "ridicolo" in assoluto che è stato utilizzato è l' Argumentum ad verecundiam: invece che di motivazioni ci si appella ad Autorità o Poteri che si assumono  rispettate o temuti dall'avversario.

Ridicolo in quanto chi professa libertà di pensiero e di espressione per tutti ha costruito la propria etica  su ideali e non su ideologie: non esistono prese di parte assolute  ad eccezione dell'importanza di garantare la  libertà degli altri nell'espressione.

A tal proposito mi sono tornate alle mente  le parole di responsabile regionale che qualche anno fa (2009) scriveva...
Sono passati ormai 5 anni e oggi credo che mai analisi e invito furono più lungimiranti.

"Tra quanto necessario per la libera circolazione delle idee e delle opinioni, cioè la
libertà di comunicare, tre sono gli elementi caratterizzanti di analisi: la libertà di essere informati, la libertà di informare e la libertà dalla paura delle conseguenze spiacevoli per essersi liberamente espressi.
I sistemi di comunicazione di massa del XX secolo dovettero continuamente combattere per ottenere e garantirsi tali libertà e in alcuni paesi, anche industrializzati, ancora oggi è difficile poter comunicare.
Le più ovvie limitazioni stanno nel controllo dei mezzi di comunicazione da parte
di un numero ristretto di individui o gruppi, ponendosi nella terza condizione cioè di essere perseguiti e forse perseguitati per le proprie opinioni.

Io sostengo Voltaire, che pare disse di un suo avversario (mai fu accertato che lo disse davvero): non condivido le sue idee, ma le difenderò fino alla morte per il suo diritto di esprimerle.
Uno stimolo meno evidente ma non per questo meno tangibile, è quello sociale al
conformismo, mettendo in evidenza ciò che è moda o in voga (mi scuso verso i più giovani perché non uso termini moderni come very cool, trendy) o ghettizzando chi è “fuori” o non è in massa. L’affermazione di Voltaire definisce meglio di qualunque altra cosa lo spirito di tolleranza necessario a una società che rispetta il diritto di avere opinioni diverse.

Ma perché questa mia sulle libertà di espressione e sul conformismo?
Oggi intravedo, nei nuovi sistemi di comunicazione di massa, o meglio, di
socializzazione, alcuni spunti di riflessione che voglio condividere con voi, utilizzando il vecchio sistema della scrittura; non più oramai con carta e penna che ancora amo utilizzare per fissare parole e frasi, pensieri e sentimenti, ma attraverso quello un po’ più “freddino” del computer.

Fino a ieri la comunicazione di “massa” era mono direzionale: il giornale, la radio,
la televisione, fornivano informazioni più o meno libere o volutamente condizionate per creare un’opinione pubblica omogenea.
Oggi l’avvento fortunoso di sistemi di comunicazione interattivi come i giornali on
line, con la possibilità di lasciare un commento o un voto del lettore, permette di esprime un parere, una condivisione di idee o una contrarietà.

Ma anche i blog e tutti i social network (face book, my space, ecc…) permettono una
comunicazione più rapida, difficilmente condizionabile, largamente usata dalle fasce
giovani e giovanili e comunque di alta, media cultura.


Tutto questo non è scappato alla visione calcolatrice di aziende commerciali e di
Stakeholder o come le campagne elettorali di Obama e del Presidente della Provincia
autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, in cui Facebook ha fatto da padrone, o ancora nel mondo dei personaggi pubblici importanti (V.I.P), che aprono intere pagine con i loro profili, attraverso i Fans club per acquistare consensi e calcolarli, facendosi vedere più vicino all’uomo di “strada”.

Ma su questa via sono molte anche le Pubbliche Amministrazioni e il mondo del
terzo settore che ormai utilizzano questi social network come strumenti per raggiungere casa di migliaia di cittadini, stingendo amicizie e promuovendo se stessi. La comunicazione on line è parte integrante della comunicazione pubblica.
Molte sono le pubbliche amministrazioni che considerano la comunicazione online
strumento strategico per migliorare i rapporti con il cittadino: ad esempio il Comune di Genova ha aperto uno spazio su MySpace e la Regione Puglia, la Provincia di Vicenza, il Comune di Torino e Bergamo su Face book, dove ai propri utenti offrono informazioni immediate e mirate; grazie ai propri profili suggeriscono link, pubblicano foto e video, raggiungendo un vasto pubblico giovanile.

Oggi molte pubbliche amministrazioni puntano su queste nuove potenzialità offerte
dal web di seconda generazione, anche attraverso l’utilizzo di canali di  comunicazione alternativi: web tv, condivisione materiale video con il sito Youtube (fatto anche dalla FICR), ambienti virtuali come Second life e le piattaforme di social network.
Una giovane filosofia che in Gran Bretagna è stata utilizzata anche dalle forze dell’ordine (polizia) come quella di Manchester che ha sviluppato un’applicazione per Face book, consentendo ai cittadini di essere informati sulla sicurezza del proprio distretto e quartiere, raccogliendo così molte informazioni utili al proprio lavoro.

Tutto ciò, in maniera disorganica, accade anche a casa nostra.
Parlo della Croce Rossa Italiana del Piemonte, dove ormai il simbolo di Croce Rossa
“naviga” in molti gruppi portatori di interessi e chiunque può aprire un gruppo, un fan club utilizzando nome e simbolo senza che nessuno possa controllare.

È il segno dei tempi che cambiano e che oggi l’evoluzione tecnologica è talmente
rapida che non riusciamo a starci dietro, tanta è la differenza generazionale da chi, in un tempo neanche troppo lontano, utilizzava appunto carta e penna per comunicare, o una semplice macchina da scrivere.

Dobbiamo affrontare e confrontarci con questo nuovo modo di comunicare,
evitando cadute repentine e non facendoci assorbire troppo dalla tecnologia informatica, per usare ancora il nostro cervello in maniera propria e non quale dépendance del cervello elettronico.

Questa mia non è un atto di accusa nei confronti dei nuovi modi di comunicare, né
tanto meno vuole essere un invito a loggarci tutti o a far parte di comunità virtuali: anzi, è un invito ad un confronto con i più giovani affinché davvero questi nuovi sistemi favoriscano la crescita delle recenti generazioni, senza tralasciare quei principi di rispetto, dignità e tolleranza che sono propri nell’educazione.





martedì 14 gennaio 2014

croce rossa - CEM Roma la regione chiede il ritiro dei licenziamenti


"casa non si tocca"

Estratti da web:
 (AGENPARL) - Roma, 14 dic - Questa mattina i precari della Croce Rossa Italiana (Cri) hanno occupato i locali del Centro Educazione Motoria (Cem) di via Ramazzini, dove sono ricoverati bambini disabili. I motivi da quanto si apprende da alcuni lavoratori strebbero nel fatto che la gestione  sarebbe dovuta passare in carico alla Asl Roma D, così come previsto dagli accordi firmati tra Zingaretti e i vertici Cri ma, a tutt'oggi, questi accordi non sono stati ancora rispettati.

"Si ritirino le lettere di licenziamento "


Il Mamilio REGIONE LAZIO - In merito alle lettere di licenziamento inviate al personale del Cem di via Ramazzini alcune note degli esponenti della Regione Lazio.
Dalla presidenza della Regione Lazio riceviamo e pubblichiamo: “Chiediamo alla Cri e alla dottoressa Paccapelo di ritirare oggi stesso le lettere di licenziamento inviate al personale del Cem di via Ramazzini, perché generano soltanto tensioni tra i lavoratori, i pazienti e le loro famiglie. La Regione, come sanno le organizzazioni sindacali, è impegnata nell’attuazione del protocollo sottoscritto per dare una soluzione definitiva ai problemi del Cem e nello stesso tempo a fornire risposte esaurienti alle osservazioni avanzate dal tavolo tecnico ministeriale, in particolar modo sul personale precario. Stiamo lavorando insieme alla Asl per presentare una dettagliata relazione al sub-commissario e nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo congiunto con la Cri per definire i passaggi ulteriori. In questa fase del percorso dunque non ha senso alcuno creare tensioni, poiché condizione essenziale per risolvere il problema è avere via libera dai ministeri affiancanti

Dal consigliere di Forza Italia, Adriano Palozzi riceviamo e pubblichiamo: "Questa mattina i lavoratori del Cem hanno occupato la struttura sanitaria in segno di protesta contro l’incertezza occupazionale che ormai da mesi attanaglia il Centro di Educazione Motoria. Come denuncia il sindacato, i dipendenti, che prestano servizio da molti anni, si sono ritrovati nella cassetta della posta la lettera di licenziamento da parte della Croce Rossa Italiana. Ricordo che in estate Regione Lazio, Asl Roma D e Comitato Provinciale di Roma della Cri hanno sottoscritto un accordo attuativo che prevedeva la cessione della gestione all’Azienda sanitaria, il rilancio e la protezione del Cem e dei pazienti, il mantenimento degli standard assistenziali e la continuità lavorativa delle diverse figure professionali impiegate nel centro. Professionalità ora a rischio posto di lavoro e senza uno straccio di sicurezza lavorativa. Questa a tutt’oggi l’unica verità, emersa nel mare di dubbi e perplessità. Cosa ne è stato dell’applicazione di quel protocollo d’intesa e del passaggio del Centro di Educazione Motoria all’Asl RmD? Perché i dirigenti della Croce Rossa vogliono mandare a casa i lavoratori della struttura? Perché la Regione Lazio continua nei suoi silenzi e non interviene per risolvere l’annosa questione? Sollecito il presidente Zingaretti a dare risposte concrete e definitive alle parti sociali, sempre più esasperate da una vicenda che potrebbe mettere a forte rischio l'assistenza dei pazienti affetti da grave patologie”.

lunedì 13 gennaio 2014

"Questa piscina mi sconfinfera un sacco tanto!" nuotare con una bimba che non vede

Foto di repertorio
"Questa piscina mi sconfinfera un sacco tanto!" queste le parole di Lauretta (nome di fantasia) 8 anni  dopo mezz'ora che è in acqua.
Lauretta è non vedente dalla nascita ama nuotare, si sente libera e  io per la prima volta l'accompagno in acqua, dove ci sono  due fantastiche istruttrici e altri 8 bambini normodotati.

I bimbi l'accolgono subito, il fatto che i suoi occhi siano fissi e che non vada un po' a zig zag quando non le teniamo la mano non è un problema... tutti stanno imparando a nuotare e Lauretta non è da meno.

I ragazzi  accolgono anche me come un aiutante delle due "maestre", è naturale, e in acqua mi chiedo di dire come mi chiamo

Iniziamo gli esercizi, è difficile per tutti "fare le bolle", la paura di avere il viso sott'acqua è una paura comune a tutti e Lauretta mi dice, ho paura perchè non sento la tua voce, mi dai un dito quando faccio il sommergibile?

Lauretta non mi vede, ma mi "legge", mi dice che se ha bisogno mi chiama, vuole provare a fare "la stella" (così chiamiamo il morticino) da sola senza che le tengo la mano.

Imparo, imparo la gioia e il coraggio,  imparo che non occorre vedere il mondo  per volerlo conquistare...

E poi le istruttrici!!! come due sorelle!

Con poche parole, con un sorriso mi rassicurano e mi dico che vado bene...
Io ormai quasi ai 40 e loro  15 anni anni più giovani che mi seguono come sorelle maggiori e che mi fanno fare, sbagliare e recuperare...
Il tutto mentre gestiscono una piccola flottiglia di bambini ognuno con le proprie necessità esigenze...

Prendo fiducia e piano piano anche io inizio a star bene, la gioia dei ragazzi è contagiosa e mi raggiunge e sento che senza fatica, con solo ora di tempo, sto ricevendo più di quanto sto dando.

Lauretta è non vedente dalla nascita, ma non so come vede ben oltre quello che io e altri siamo in grado di vedere e lo racconta con poche parole "si, ho deciso questa piscina mi sconfiffera un sacco tanto!"

Un ringraziamento speciale va  alle istruttrici che mi hanno accolto come un fratello, al personale a bordo vasca e alla struttura sportiva tutta.

Poi vorrei dire Grazie a F. che Volontario  lunedì prossimo sarà in acqua con Lauretta e subito dopo sarà il secondo assistente bagnanti per permettere ad un altro bimbo di stare con i suoi coetanei in acqua.

Un grazie a A che ha l'influenza e che mercoledì non potrà essere a bordo vasca

Un grazie anche  ad un altro A che "preso al volo" ha dato la propria disponibilità per sostituire chi ha l'influenza.

Un grazie poi a Voi che mi leggete perché avete cercato di fare vostra la mia emozione e che spero riusciate a sentirla presto in prima persona.

Luca

domenica 12 gennaio 2014

croce rossa, impiego supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.

Il Consiglio dei ministri di venerdì 10 gennaio ha approvato un decreto legge che proroga le missioni internazionali delle Forze Armate e di polizia e le iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno a processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.

Trale autorizzazioni di spesa abbiamo:
euro 352.579 per l'impiego di personale appartenente al Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.

Auspico vivamente che le eventuali selezioni per il turn over  garantiscano una qualche forma di priorità  per coloro che sono stati congedati per "cessata esigenza"...

(aggiunta)
mi viene riferito che la maggioranza delle figure richieste consiste in personale medico o infermieristico di area critica, quindi è ben più difficile che posano essere richiamati coloro che pur con esperienza non  hanno tale qualifica.

venerdì 10 gennaio 2014

croce Rossa Piacenza - Gli amministratori intervenvono a sostegno

Qualche giorno fa ho rilanciato su questo blog l'intervista rilasciata da Renato Zurla  (presidente della Croce Rossa Picentina) nella quale venivano affrontate  anche le problematiche collegate alle ricadute in termini di servizio alle popolazione collegate alla fase di trasformazione che l'ente sta vivendo.

Oggi scopro che le parole del presidente  Zurla non sono rimaste inascoltate: gli amministratori della regione intervengono e pongono il problema al Governatore della regione tramite lo strumento più veloce possibile ossia l'inteperllanza.

La Regione intende intervenire, anche economicamente, per evitare la drastica riduzione del personale della Croce Rossa di Piacenza?” lo chiede, con un’interpellanza, Andrea Pollastri  sostenendo che “Bisogna evitare la possibile perdita di servizi che trovano un importante riscontro da parte dell’utenza ed assicurano, in senso sussidiario, una valida integrazione rispetto a ciò che viene fatto dall’ASL.


Credo che la scelta di trasparenza del presidente Zurla di parlare chiaro e di raccontare alla comunità dove vive che cosa sta accadendo all'interno della Croce Rossa Piacentina (CRITICITA' INCLUSE) sia stata non solo eticamente corretta (oltre che doveroso secondo lo spirito di Croce Rossa che è comunità in comunità) ma anche un BUON ESEMPIO di AMMINISTRAZIONE di una struttura di Croce Rossa


leggi gli atricoli di Gazzetta di Parma e Piacenza Sera

giovedì 9 gennaio 2014

Croce Rossa strategy 2020 e gestione del personale

Estratto da http://www.ilgiornale.it
leggi l'articolo completo

La dichiarazione dei un ex dipendente

"Quando si è profilata all'orizzonte l'idea della privatizzazione Francesco Rocca, il nostro presidente nazionale, ha promesso in più interviste che non saremmo mai stati lasciati a casa. Anzi: ci è stato chiesto di sottoporci a 40 ore di corso per l'utilizzo dei defibrillatori per avere maggiori possibilità di essere ricollocati proprio in caso di privatizzazione dell'ente. Invece adesso, con la sparizione dei comitati cittadini diventati associazioni di promozione sociale, ci spiegano che potremmo essere riassunti solo nei comitati provinciali che però, per mancanza di fondi, non hanno bisogno di personale. E i cui presidenti comunque possono assumere chi vogliono, non hanno nessun obbligo di far lavorare proprio noi!"

La riflessione personale

Purtroppo è vero che che non vi è alcun obbligo apparente  di mantenere un posto di lavoro.
Anzi la cosa appare confermata dalle dichiarazioni del direttore regionale della Croce Rossa lombardia. (vedi il video)
Dovrebbe però essere sempre presente un comportamento etico proprio del Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Comportamento  che viene esplicitato nella strategia 2020 della federazione stessa:

"Through governance and management, members, volunteers and staff are able to participate meaningfully in relevant decision-making processes. National Societies provide a safe workplace, and protect and promote the physical and psychosocial well-being of all who work with them"

"Attraverso la governance e la gestione i soci, i volontari e il personale sono in grado di partecipare in modo significativo nei rilevanti processi decisionali.
Le Società Nazionali offrono  un ambiente di lavoro sicuro, e proteggono  e promuovere il benessere fisico e psicosociale di tutti coloro che lavorano al proprio interno"

Bhè episodi di mancato rinnovo nonostante le garanzie fornite come quello che appare accaduto a Milano e in altre parti d'Italia, se confermati, appaiono in contrasto con le linee guida della Federazione Internazionale.

Auspico che i presidenti che ora si trovano a gestire per la prima volta anche il personale dipendente sappiano  essere coerenti con la propria appartentenza al movimento e cercheranno di offerire un ambiente di lavoro sicuro e proteggerenno con tutti i mezzi in loro possesso il benessere dei membri lavoratori della società nazionale.


Ovviamente quanto scritto è una riflessione poersonale e non si vuole puntare il dito contro nessuno, solo racconto agli amici che mi seguono il mio personale malessere e auspicio.


mercoledì 8 gennaio 2014

Renato Zurla presidente CRI Piacenza sulla privatizzazione esul personale

"La data fissata é quella del 31 marzo - ha spiegato Zurla in un incontro nella sede di viale Malta a Piacenza -. Il personale di ruolo sino a quella data rimarrà nelle sedi locali, poi sono stati ipotizzati tre centri (area Emilia, Bologna e Romagna) dove verrà dislocato il personale amministrativo". Quello tecnico, dal 1 di aprile, invece, secondo la direzione regionale (la riunione informativa si é tenuta stamane a Bologna), verrà dislocato nella centrale operativa di Bologna.

Parliamo di 9 dipendenti piacentini a tempo indeterminato e di 14 a tempo determinato (5 militari che hanno il periodo di richiamo sino al 31 gennaio, altri 9 che hanno il contratto sino al 31 di marzo). La sede dell’Emilia é stata individuata a Parma.

estratto da Piacenza Sera

A rischio anche le attività storiche della Croce rossa come gli ambulatori!



martedì 7 gennaio 2014

croce rossa- un po' di chiarimenti sulla privatizzazione nella riunione regione lombardia

Incorporo questo video trovato in rete sulla riunione regionale lombardia del 30/12/2013.
Ringrazio Roberto per la segnalzione

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Buona visione
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crocerossa on livestream.com. Broadcast Live Free

Nota:pubblicazione o linking non implica endosrment
il video è presente su sito esterno indicato come nelle note

Informatica Il corretto meccanismo di autenticazione è questione di fiducia e di rischi 1

E' un po' di tempo che non parlo di informatica su questo blog...
cerco  di rimediare


Individuare il corretto meccanismo di sicurezza e di autenticazione nei sistemi informativo non è cosa semplice.

Una buona base di partenza per scegliere quale strumento e metodologia adottare tra smart card, one time passowd, login e password consegnate o autogenerate risiede nelle indicazioni dei gruppi di lavoro della comunità europea.


Quanta fiducia occorre?


Qualsiasi meccanismo di autenticazione  autenticazione mira a stabilire quanta e quale  fiducia un sistema informativo si "deve concedere"  ad un generico l'attore (che afferma la propria identità) in funzione di qual'è il rischio che si corre.


Purtroppo , la fiducia non è un valore assoluto, in realtà è abbastanza difficile da misurare . Quindi, quanta fiducia ha bisogno un soggetto per far accedere un utente al nostro servzio?
Se guardiamo le autenticazioni nella nostra vita quotidiana , vi è in realtà un approccio molto semplice.
Ad esempio: u
no sconosciuto squillo alla nostra porta sarà attendibile solo dopo aver fornito alcune informazioni che presumibilmente lo rende degno di fiducia e solo che avrà avuto la nostra fiducia leveremo la cantena dalla porta  per colloquiarci ma  non gli permetteremo di entrare in casa nostra a meno che non presenta una buona ragione e forse qualche "credenziale" di terze parti.

Q
ualcuno che ha il compito di registrare il nostro utilizzo di energia elettrica e ha bisogno l'accesso al contatore elettrico può presentare un tesserino scheda dal fornitore di energia elettrica , incorporando la sua foto .
Una persona più attenta può chiamare il fornitore di energia elettrica per verificare se questo sconosciuto è un vero e proprio dipendente . Tuttavia , non saremo di solito richiede alcun documento "ufficiale"  per verificare la sua identità.

Alla fine , questa è la fiducia di "basso livello" , dal momento che non avremmo nemmeno permettere a questa persona di muoversi senza supervisioneall'interno di casa nostra.
Prendendo un altro esempio , se andiamo a fare shopping , siamo "anonimi" per personale del negozio.

Finché noi paghiamo in contanti e non chiederemo di andare in zone risrvate rimarremo anonimi.Se paghiamo elettronicamente , ci identifichiamo come clienti di un specifica banca ( tramite nome e numero di conto ).
Per dimostrare che siamo degni di fiducia al  personale del negozio ,  presentiamo la il nostro bancomat e l'addetto controllerà contattando la banca che questi sia valido.


Può però accadere per acquisti di particolare valore o tipologia che il venditore ci chieda qualche credenziale in più al fatto che possiamo pagare, ad esempio se il prezzo dell'acquisto supera un determinato importo.

Quindi noi mostriamo la nostra carta d'identità , il nostro passaporto o patente guida.
Questo è il punto dove la questione di fiducia diventa difficile.

Ogni negoziante può decidere autonomamente la soglia di rischio per cui  è necessario ulteriore credenziale , valutando i rischi e gli sforzi percepiti .
 

Ovviamente , ogni identificazione supplementare costa tempo prezioso che il nostro fornitore di servizio potrebbe deducare ad altro.
Inoltre, il clientepotrebbe non apprezzare  queste richieste di controllo e decidere  di non utilizzare più il nostro servizio
D'altra parte , se la carta di credito non è valido o viene rubato e non vi è un controllo aggiuntivo il danno potrebbe essere grande per il nostro venditore o fornitore di servizi.


Alcuni negozi - soprattutto le grandi catene - effettuano  calcoli molto accurati , tenendo conto non solo del valore assoluto dei beni che vendono , ma anche di parametri relativi come la prevalenza del crimine in prossimità di ogni singolo negozio, la facilità di ri-vendita di prodotti, il "desiderio" di impadronirsi di quel determinato oggetto o informazione a cui normalmente non si avrebbe diritto.

altri negozi possono  semplicemente definire un valore in base alla quantità massima di soldi sono disposti a rischiare sulla affidabilità dei loro clienti .
Così ogni venditore  definisce tre livelli di fiducia di cui necessita.
In basso , il cliente può rimanere anonimo fintanto come egli paga in contanti .
Su un livello intermedio , alcuni di autenticazione ( dal possesso di una carta di credito ) sarà tenuto a consentire
l' utilizzo del servizio di pagamento elettronico.

E per il pagamento elettronico superi una determinata somma di denaro , ulterioriSaranno necessari documenti di identità .


Quindi siamo abbastanza abituati ad applicare diversi livelli di fiducia nelle situazioni quotidiane , senza nemmeno pensarci troppomolto .

Continua a breve

domenica 5 gennaio 2014

Legge stabilità - il governo norma nei dettagli il prestito di 150 milioni della Croce Rossa

Nota: grazie a Omero per la segnalazione
In  questo  post di maggio scorso avevo rilanciato la notizia della possibilità per Croce Rossa Italiana di accedere dino a 150 milioni di euro di prestito dallo stato tramite la cassa depositi e prestiti.

In particolare si era previsto che:
"l’Associazione italiana della Croce Rossa (C.R.I.), può presentare, entro il 30 giugno 2013, con certificazione congiunta del Presidente e del Direttore generale, un’istanza di accesso ad anticipazione di liquidità nel limite di 150 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.. La Cassa può provvedere all’anticipazione, previa presentazione da parte della C.R..I di un piano di pagamenti del debito accertato anche a carico di singoli Comitati territoriali sulla base dell’ultimo consuntivo consolidato approvato e a quello relativo all’anno 2012, per fare fronte al predetto debito nonché per fronteggiare future carenze di liquidità per spese obbligatorie ed inderogabili.

 La C.R.I., in caso di accoglimento della richiesta di anticipazione, fornisce idonee garanzie a valere sui beni immobili di cui all’articolo 4 del suddetto decreto legislativo n.178 del 2012. L’anticipazione è restituita sulla base di un piano di ammortamento a rate costanti comprensive di quota capitale e interessi, con durata fino ad un massimo di 30 anni. Il tasso di interesse da applicare Il tasso di interesse da applicare alle suddette anticipazioni è stabilito sulla base delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 13, sesto e settimo periodo del presente decreto
"

Nella legge di stabilità 2014 (LEGGE 27 dicembre 2013, n. 147)  il legislatore disciplina come il ministero dell'economia debba intervenire nel caso "di mancata o insufficiente individuazione di idonee e congrue misure di copertura annuale del rimborso"  ossia stornando le somme che lo stato deve alla Croce Rossa a QUALSIASI TITOLO persanare l'eventuale rata non completamente versata.

Inoltre viene indicata la priorità dei ricavati delle possibili dismissioni del patrimonio immobiliare dell'ente Croce Rossa o della futura Associazione.

La personale opinione di chi vi scrive:
Per quel che può contare l'opinione di chi vi scrive questa puntualizzazione deve portare si attenzione ma non facile allarmismo: infatti a mio personale avviso si tratta di un formula "tecnica" utile a rafforzare la fiducia nella corretta gestione del bilancio dello stato e nelle azioni utili a evitare "problemi di cassa" per lo stato Italiano.
Certo, rimane da comprendere se la possibilità di stornare somme dovute dallo stato alla Croce Rossa includerà nel breve tempo anche i rimborsi a convenzione con le neonate APS.
Sinceramente reputo la  possibilità di uno storno delle risorse derivanti dalla attività delle neonate APS assai poco probabile, mentre (nel malagurato caso si arrivasse a questo genere di intervento) credo invece sia più probabile che vengano interessati i contributo che lo Stato Italiano versa annualmente per il funzionamento della Croce Rossa.



sabato 4 gennaio 2014

Convenzioni con Associazioni di promozione Sociale le leggi regionali - Toscana

Ogni regione ha una propria norma che declina alcuni dettagli della
Legge 7 dicembre 2000, n.383 "Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale"

Per la Toscana è in vigore la  L.R. 9 dicembre 2002, n.42 con le  successive modificazioni "Disciplina delle associazioni di promozione sociale"
In particolare rilievo in Toscana è il fatto che è l'APS a dover proporre un progetto agli enti e non come si pensa è l'ente che chiede la collaborazione alle APS e predisponde tutti gli atti.

Pubblico  l'articolo di interesse della legge regionale


Art 15 convenzioni
1.
La Regione, gli Enti locali e gli altri Enti pubblici possono
stipulare convenzioni con le associazioni di promozione sociale,
iscritte nel registro regionale di cui all'articolo 3, per lo
svolgimento di attività previste dallo statuto verso terzi, anche di
carattere integrativo a servizi complessi, per le quali le
associazioni stesse dimostrano attitudine e capacità operativa
anche indipendentemente dall'attività prevalente indicata ai sensi
dell' articolo 9, comma 2.

2.
Per la stipula delle convenzioni, è condizione necessaria la
presentazione di un progetto da parte delle associazioni.

3.
Nella valutazione dei progetti, gli Enti valorizzano i criteri di
affidabilità tecnico-organizzativa, di competenza ed esperienza
professionale, di radicamento sul territorio del soggetto
proponente, nonché di qualità e di adeguatezza del progetto.

4.
Per le finalità di cui al comma 1, la Regione, gli Enti locali e
gli altri Enti pubblici procedono con provvedimento motivato
all'approvazione del progetto di cui al comma 2.

5.
Le convenzioni contengono in particolare:
a) disposizioni dirette a garantire il mantenimento delle
condizioni necessarie a svolgere l'attività in modo continuativo
riscontrate al momento dell'approvazione del progetto;
b) la copertura assicurativa degli associati per danni arrecati
a terzi nello svolgimento dell'attività, nonché contro infortuni e
malattie connesse all'attività stessa;
c) l'indicazione del numero degli associati impiegati
nell'attività, nonché dei lavoratori dipendenti o autonomi, con
specificazione della loro qualifica e delle modalità e tempi di
impiego;
d) disposizioni atte a garantire il rispetto dei trattamenti
economici previsti dalla contrattazione collettiva e dalle norme
in materia di previdenza e assistenza;
e) casi e modalità di risoluzione delle convenzioni.

croce rossa - Rocca: A breve il decreto che normerà la Croce Rossa nei dettagli

Durante una chiacchierata pubblica tra amici in chat si inserisce l'account "Francesco Rocca" con una importante  chiarimento, una anticipazione e un invito:

Se ben capisco il chiarimento è che in buona sostanza, il legislatore ha creato per i comitati locali di Croce Rossa  uno status apposito, un   "tertium genus" a cui si applica la normativa aps ma che non è del tutto APS... in quanto  I comitati avranno uno statuto tipo a cui dovranno obbligatoriamente attenersi e in caso di violazioni saranno sempre soggetti al controllo e alle sanzioni del comitato centrale.

L'anticipazione è che è tutto quasi pronto e che tutto secondo programmi e che presto sarà emanato il  decreto che completerà di normare i dettagli del funzionamento della CRI...


L'invito che ho recepito  è quello di non proccuparsi dell'incertezza in attesa del prossimo decreto e di evitare di esplorare nei dettagli le probleatiche sulla normativa in quanto il tempo  da attendere è breve e che va tutto bene e tutto fila liscio...






Questo almeno è quanto ho compreso, purtroppo dopo poco la discussione è stata abbandonata.


Clicca sulle immagini  per vedere il post e per farti un idea tua (San Tommaso era diffidente, ma diventò Santo!)


Quale strada per reperire fondi per nuove attività nel terzo settore

Alcune persone mi  hanno chiesto: quale strada per reperire fondi per nuove attività di volontariato.

premesso che non sono un esperto di fundraising  mi vengono in mente:
-Bandi nazionali, europei e locali/regionali
-Partenariati con altre organizzazioni del terso settore
-Raccolte fondi di scopo 

Ecco un progetto in scadenza che credo potrebbe interessare gli operatori che si sono specializzati in questi anni a fronte dei forti flussi migratori.

Progetti a carattere territoriale finanziati dal Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini di Paesi terzi – Annualità 2013 – Azione 5 “Informazione, comunicazione e sensibilizzazione” - SCADENZA: 8 gennaio 2014

Bandi Nazionali
Il bando intende promuovere la conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini stranieri, l'accesso ai servizi, la cultura della legalità e la regolarità del soggiorno. ENTE: Ministero dell'Interno – Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione

DESCRIZIONE: I soggetti interessati potranno inviare la domanda e la relativa documentazione utilizzando esclusivamente l'apposito sito internet predisposto dal Ministero www.fondisolid.interno.it. Per partecipare è necessario che i soggetti interessati abbiano la posta elettronica certificata e la firma digitale.
Come esempio possono essere finanziate le seguenti tipologie progettuali volte a:
- promuovere la tutela dei diritti e la conoscenza dei doveri dei cittadini stranieri, la cultura della legalità, la regolarità del soggiorno, la sicurezza sul lavoro, la conoscenza delle opportunità di carattere socio-assistenziali, formative e di inclusione sociale, economica e finanziaria;
- sostenere un' informazione maggiormente corretta e completa sul fenomeno dell'immigrazione, sugli aspetti positivi che lo caratterizzano e sul valore della diversità e dell'accoglienza;
- sviluppare la conoscenza delle opportunità e dei servizi nazionali e territoriali, sia pubblici che privati, a supporto dell'integrazione dei cittadini stranieri.

Budget complessivo: € 2.000.000,00 (Iva inclusa). Il budget per ciascun progetto proposto non deve essere inferiore € 50.000,00 (Iva inclusa) e non deve essere superiore alla dotazione finanziaria dell' Avviso, pena l' inammissibilità.

BENEFICIARI: Possono presentare i progetti gli enti locali, le fondazioni, gli organismi governativi o intergovernativi, gli organismi e le organizzazioni internazionali, le ong, le associazioni o le onlus, le cooperative, gli organismi di diritto privato senza fini di lucro, associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione, sindacati, le Asl e le aziende ospedaliere, le Università e per essa i singoli dipartimenti universitari, gli Istituti di ricerca e gli istituti scolastici.

 CONTATTI: Per ulteriori informazioni è possibile inviare quesiti per posta elettronica all'indirizzo e-mail dlci.fondointegrazione@interno.it, entro e non oltre il termine di 10 giorni antecedenti la scadenza per la presentazione dei progetti.

Vai al sito https://www.fondisolid.interno.it/solid/

venerdì 3 gennaio 2014

Croce Rossa - proroga per un mese per 17 militari dei 44 congedati

Una buona notizia per 17 dei 44 militari congedati  con l'ordinanza presidenziale 214/12 del 27.12.2013.

A 17 congedati è stato proprogato per un mese il richiamno con assegni,

Per 12 dei 17 prorogati è stata fondamentale la proroga dei  servizi di PS da parte del ministero della Salute presso gli aereoporti in attesa del definitivo affidamento del servizio alle società di gestione.

Altri 4 sono rihiamati per esigenze straordinarie e temporanee del comitato regionele ove operano

Riguardo al 17° il comitato provinciale ove opera grazie a maggiori controlli e accertamenti contabili ed amministrativi sui costi della convenzione ha rilevato la necessaria copertura finanziaria per permettere la proproga del richiamo.

Clicca sulle immagini per leggere
Un mese non sarà molto, ma è pur sempre uno spiragalio

mercoledì 1 gennaio 2014

Servizio Pronto soccorso aeroportuale a rischio per riforma Croce Rossa?

Estratto da Messaggiero veneto

 Il direttore della Cri Fvg, Pietro Pipi, ha inoltrato all’inizio della settimana una proposta di convenzione ad Aeroporto Fvg spa, da attivarsi sin dal primo gennaio, quando la struttura sanitaria potrebbe smantellare la postazione ospitata nello scalo ronchese.

Un’eventualità di fronte alla quale Dressi ha risposto a muso duro a Pipi, diffidando la Croce Rossa dal procedere alla sospensione del servizio pubblico, evidenziando i risvolti penali dell’azione.



RONCHI DEI LEGIONARI. La scadenza della convenzione tra il comitato centrale della Croce rossa e il Ministero della Salute, che regola l’erogazione del servizio di pronto soccorso sanitario negli aeroporti italiani, mette a rischio l’attività di 17 scali.

Tra questi anche quello di Ronchi: nelle giornate centrali delle festività natalizie non si è interrotto il pressing del comitato regionale della Cri sulla spa che gestisce il Savorgnan di Brazzà.

 Lo scambio di missive - anche dai toni piuttosto secchi - ha un unico obiettivo: scongiurare la sospensione del servizio di pronto soccorso che, come indicato in una comunicazione dal presidente della società di gestione dello scalo Sergio Dressi, «potrebbe compromettere l’erogazione del servizio pubblico aeroportuale».

 A scatenare il riordino che fa di fatto cessare la convenzione siglata nel 1988 a Roma, è un decreto legislativo del settembre del 2012, con il quale si dispone che i comitati provinciali e locali della Croce rossa assumeranno, a partire dal 2014, la personalità giuridica di diritto privato.

 Tra gli effetti, la riorganizzazione del servizio, che garantisce un presidio di primo soccorso negli scali nazionali: alla fine dello scorso mese, una riunione a cui hanno partecipato i referenti delle società di gestione degli aeroporti coinvolti, i rappresentanti del Ministero, dell’Enac e della Cri, ha stabilito che il servizio resterà a gestione statale soltanto negli scali di Lampedusa, Trapani, Roma Urbe, Grosseto Baccarini, Crotone Sant’Anna e Reggio Calabria.

 Negli altri 17 aeroporti – compresi quelli di Ronchi, Verona e Treviso, per i quali è competente il Comitato Cri Veneto-Fvg – toccherà alle società di gestione farsi carico dei costi del servizio che – in virtù sulle normative che regolano l’assegnazione degli appalti per gli enti pubblici e le società controllate - potrebbe peraltro liberamente essere assegnato a soggetti diversi dalla Croce rossa.

 Il dicastero retto da Beatrice Lorenzin (Ncd) si è dichiarato in ogni caso disponibile a facilitare un accordo tra Cri ed enti gestori degli scali toccati dalla riforma, caldeggiando (come fatto dall’Enac) una sorta di prorogatio per i primi sei mesi del nuovo anno, in attesa che i contorni normativi vengano delineati con maggior chiarezza.

Come i vertici dell'associzione tentano di curare i livelli occupazionali





Croce Rossa -
Reputi che occorra dare il giusto merito alle azioni dei singoli ed è per questo che rilancio quanto mi viene inviato.

In una lunga lettera di fine anno i vertici dei soci e dell'amministrazione spiegano come non ci sia stata possibilità di mantenere i livelli occupazionali e le azioni che sono state intraprese per contrastare gli inevitabili mancati rinnovi.

Chiarito e ripetuto più volte  che la riforma in atto nulla ha a che vedere con i mancati rinnovi e, come già illustrava il ministro numerosi mesi fa, in assenza di convenzioni non è possibile mantenere personale a tempo teterminato vengono date alcune notizie:
1) è in atto un confronto per le postazione dei pronti soccorso aereoportuali interessati dalla mancata proroga nel decrete di fine anno con conseguente messa a gara del servizio fino ad ora svolta dall'ente Croce Rossa.
2) i massimi livelli sono alla ricerca dinuove convensioni
3) presso il Comitato naionale è stato predisposto una specie di albo di ex collaboratori-dipendenti di CRI, i direttori e i presidenti sono invitati ad utilizzarlo
4) chi avesse proposte utili per consentire il mantenimento dei livelli contrattuali può avanzarle

Leggi la lettera

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