"Per fare Volontariato non sempre serve l'associazione, anzi!"
Ma perchè questa affermazione?Cerchiamo di comprendere bene quali sono i Pilastri si una associazione:
I soci: l'associzione è costituito da una collettività di persone fisiche che si uniscono in maniera più o meno duratura per il raggiungimento di un determinato fine.
Il fine: l'associazione nasce dall'esistenza dello scopo comune (non lucrativo, cooperativo od altro per cui è prevista dalla legge una forma diversa) cui tendono le attività di tutti i partecipanti. È questo l'elemento fondamentale dell'associazione, costituendo la ragione essenziale del suo sorgere, il legame che unisce le varie attività dei singoli, e la causa dell'estinzione (nel momento del suo raggiungimento o non raggiungimento) della associazione.
I mezzi e le forze ossia il contributo (in natura, in denaro, in prestazione lavorativa, ecc.) che ciascun individuo apporta per il raggiungimento dello scopo comune. Un patrimonio è necessario solo per l'associazione riconosciuta.
L'efficienza rappresentata dall'organizzazione (fissata dagli accordi degli associati), cioè dalla nomina di organi rappresentativi e dalla divisione dei compiti tra i soggetti associati.
L'approccio Volontaristico, dato dalla libertà di costituire un'associazione e di aderirvi, e dalla libertà di agire nell'ambito dell'ordinamento per il raggiungimento dei propri scopi.
Ora voglio immaginare cosa può accadere in alcune realtà di volontariato che conosco sul territorio...
La brutta esperienza "immaginaria"
Il fine individuato è semplice: ridurre le vulnerabilità e dare una aiuto concreto a chi è vulnerabile ad esempio perchè privato di una quale "abilità" affinhè possa vivere con i propri coetanei un momento di svago e divertimento "alla pari", serve solo un adulto con una qualifica (comune, non occorre essere ciclisti sommozzatori!!!) che sia presente due ore alla settimana e ... ecco fatto! Abbiamo abbattuto una barriera culturale e sociale... nota bene solo 2 ore alla settimana dopo l'orario di lavoro di una attività IDENTICA a quella richiesta per 6 continuative dall0immaginaria "associazione"Ecco che il progetto viene proposto , i soci ci sono, i mezzi e le forze pure (molti soci liberamente si sono dati disponibili), costi nulli, nulla osta a mettere in piedi l'attività e ecco che vengono accampate le scusanti più incredibili, ne cito alcune a braccio: "occorre avere il permesso dal livello superiore" (nonostante che l'attività fosse perfettamente compatibili e numerose realtà in Italia l'avessero già messa in essere ) e poi "è un'attività troppo complessa per noi" (quando poi l'attività è stata realizzata lo stesso senza bisogno dell'Associazione)...
Messi alle strette i cosiddetti "responsabili" si sono arroccati in posizioni assolutamente indegne del ruolo che tengono al ricoprire, arrivando ad affermare che il socio non può proporre attività ma deve solo ubbidire agli ordini e poi, ancora, quando è stato fatto notare quanto l'atteggiamento non fosse consono ecco che si è manifestata l'essenza dei "responsabili": "se non ti sta bene vattene, ma prima ti querelo" (il più erudito) fino a "seil rambo del volontariato non sei d'accordo stai zitto e non parlare con altri altrimenti.... " (alla faccia della libertà)
La bella esperienza
E ecco che qualcosa che era impossibile fare nell'"Associazione" è stato realizzato da un piccolo gruppo di persone che hanno un fine comune, supportati da mezzi forniti da un partner e mettendo in capo un'ora alla settimana del proprio tempo, con una semplice organizzazione e in modo completamente libero e volontario!
Queste persone sono un'associazione di volontariato? Sicuramente non riconosciuta ma è questo il volontariato che voglio vivere con i vari compagni di viaggio....
Un saluto a tutti i Volontari....
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