domenica 13 gennaio 2013

CRI statuto - Delegazioni - proposta del 2007

  CRI statuto - Delegazioni - proposta del 2007

Scheda n° 1:Organizzazione territoriale – delegazioni

1.a Argomento: delegazioni


Il divieto di costituire nuove delegazioni risale al 1999 (quindi coincide con lo statuto 1997 e seguenti). L'attuale statuto non ne prevede la la costituzione;
Le attuali delegazioni esistenti vennero poste nel 1999 a carico dei comitati provinciali, ma con lo statuto 2002 non venne stata rinnovata la temporaneità di vigenza stabilita con la circolare 24438 del 19/03/1999; né erano stati ribaditi i principi di rinnovo dei delegati allora in carica. 
La delibera 13/2006 si poneva l'obbiettivo di ripristinare in parte l'istituzione delle delegazioni, senza però ottenere risultati concreti. 

1.b - Problematiche dell'attuale regolamentazione

A)Molte delegazioni sopravvivono nel vuoto normativo;
B)Impedendo l'istituzione di nuove delegazioni si priva la C.R.I. di un valido strumento per porre le prime semplici basi per costruire una nuova Unità (moltissimi comitati locali sono nati delegazioni).
C)Ai volontari che costituiscono gruppi in località non sede di comitato non è consentito avere relazioni dirette con le istituzioni, occorre un delegato della "governance" che è appunto (e sempre stato) il Delegato.

1.c - Regolamentazione attuale

-Statuto, capo II, sezione I, art. 16 punto 3  “l'organizzazione territoriale è articolata in comitato centrale, regionali, provinciali e locali”
-Circolare SAGE 24438 del 19/03/1999 e verbale GEN 4 del 18/02/1999: “è vietata l'istituzione di  nuove delegazioni e quelle esistenti venivano poste a carico dei comitati provali, compreso il  rinnovo dei delegati;”
-Delibera CDN 13 del 20/01/2006:  conferiva a un consigliere il compito di avviare procedimenti per la reistituzione delle delegazioni. 

1.d - Proposta

Prevedere nuovamente l'istituzione delle delegazioni comunali o per aggregazioni territoriali omogenee (es. le comunità montane).  Le delegazioni dipendono dal Comitato Locale competente sul territorio. 
Le delegazioni (a differenza dei comitati locali) non avranno autonomia amministrativa, l'istituzione di una delegazione dovrà evitare un aggravio contabile sul comitato e prevederà una sezione di bilancio dedicata e facilmente scorporabile in sede di istituzione di un nuovo Comitato Locale.
L'istituzione della delegazione avviane tramite delibera del Comitato Regionale e su proposta del Comitato Locale competente sul territorio.
L'incarico di Delegato comunale o intercomunale (in caso di aggregazioni territoriali omogenee) è conferito tramite delibera del Comitato Locale territorialmente competente, sottoposta a ratifica da parte del Comitato Regionale.
L'incarico di Delegato ha durata annuale.

1.e - Fonti normative

- circolare 2469 del 27/01/1986, servizio ragioneroa e controllo
- circolare 2670 del 08/09/1988, Sage coord. OO. PP.

1.f - Emendamenti alla proposta


Prevedere che, in casi particolari  e in accordo con il comitato locale territorialmente competente, il Comitato Provinciale possa svolgere i compiti di proposta e controllo amministrativo attributi al Comitato Locale.

1.g - Attinenza e corrispondenza linee guida Federazione CR e MR

“La Società Nazionale deve estendere le sue attività umanitarie a tutto il paese. Per questo è  necessario creare una struttura ramificata che copra tutto il territorio nazionale. Tale struttura permetterà alla Società Nazionale di reclutare soci su tutto il territorio e di estendere le sue attività  all’insieme del paese ed alle sue dipendenze.” (guida 2,VI,a; pag 38)
Il delegato (e conseguentemente, in presenza di soci, la delegazione) ha il compito di contatto e raccordo tra il territorio comunale di competenza (privo di un comitato locale) e la CRI. Tramite lo strumento del delegato la CRI si ottiene “una struttura ramificata che copra tutto il territorio nazionale” inoltre l'azione di diffusione dei principi e affiliazione di nuovi soci tipica del delegato unita all'azione delle delegazioni quando presenti “permetterà alla Società Nazionale di reclutare soci su tutto il territorio e di estendere le sue attività all’insieme del paese ed alle sue dipendenze”.

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